Projektfoto1.2

Centro diurno “CIBO-SCUOLA-CASA” (CSC) per i “BAMBINI DELL’IMMONDIZIA” a Muzaffarabad, Azad & Kashmir (Pakistan)

Lungo le strade della zona urbana di Muzaffarabad, nello stato semi-autonomo Azad Kashmir (Pakistan), centinaia di bambini sono coinvolti quotidianamente nel lavoro, nell’accattonaggio minorile, nel rovistare tra la spazzatura ed in altre attività indegne. Devono affrontare l’abbandono, la discriminazione, traumi, paure e, molto spesso, degli abusi. Noi, alla luce di questa situazione, abbiamo deciso d’intervenire per cercare di affrontare e risolvere questi problemi, individuando innanzitutto i bambini più vulnerabili e contattando le loro famiglie quasi sempre distrutte, trascurate e poverissime.

Anche se il governo e le varie organizzazioni nazionali ed internazionali hanno esteso il loro sostegno nel riattivare le attività educative nelle zone colpite dal terremoto del 2005, c’è ancora un bisogno urgente di riabilitare un gran numero di bambini, in particolare bambini di strada e “bambini dell’immondizia”.

L’aiuto concreto di cui questi bambini ed i loro genitori necessitano, richiede molta esperienza, molte risorse umane e finanziarie ed un ottimale coordinamento tra l’ideatore e finanziatore CHILDREN FIRST onlus la nostra organizzazione partner GMMWT “Ghulam Mohammad Memorial Welfare Trust” (vedi “Le persone”), il Ministero dell’Educazione ed il Dipartimento dell’Istruzione. Il presidente di GMMWT, Mukthar Ahmed Awan, avvocato di professione, ed i suoi volontari posseggono un grande spirito filantropico e solidale che concretizzano mettendo a disposizione delle necessità altrui tempo, professionalità e affidabilità.

L’aiuto concreto

Nell’aprile 2011, a Muzaffarabad, abbiamo realizzato un centro di accoglienza a tempo pieno “CIBO-SCUOLA-CASA” (CSC) od in inglese “Food-Education-Home-Project” (FEHP), in cui 70 poverissimi bambini, cosiddetti “bambini dell’immondizia” e “bambini di strada” dai 2 anni e mezzo agli 11 (al momento della loro accoglienza) frequentano quattro classi diverse e cioè, la “Playing Group” per i bambini più piccoli dai 2,5 ai 4 anni, la “Nursery Group” dai 4 ai 6 anni, la “Pre-Class” dai 6 agli 8 anni e la “Prima Classe” dagli 8 agli 11 anni. Le età sono indicative in quanto ogni bambino viene assegnato ad una classe piuttosto che all’altra soprattutto in base al suo grado di apprendimento e di maturità, per cui può accadere che due bambini della stessa età vengano assegnati a classi diverse. L’obiettivo del progetto di questa struttura è di togliere i bambini dalla strada evitando loro di mendicare, di rovistare nella spazzatura, di dover, cioè, lavorare tutto il giorno al fine di contribuire, con il poco denaro guadagnato, alle spese quotidiane della famiglia.

I bambini vengono prima contattati, per strada, dai nostri collaboratori locali che, successivamente, si recano a conoscere le rispettive famiglie per valutare quale effettivamente sia il livello di povertà in cui versano. Vengono quindi scelti, in accordo con noi, quelli più vulnerabili e poveri che solitamente sono i “bambini dell’immondizia”, quelli cioè costretti a rovistare tra i rifiuti alla ricerca di oggetti la cui vendita permette la sopravvivenza del nucleo famigliare di appartenenza. In questa nostra scelta non viene assolutamente presa in considerazione la religione o la provenienza etnica del bambino, cosicché tra gli alunni che frequentano la nostra struttura ci sono bambini cristiani, musulmani e anche di etnia afgana.

Lo scopo del progetto è di garantire una regolare e continua frequenza scolastica a questi bambini disagiati, che vivono solitamente in tende o in semplici baracche costituite da lamiere accostate una all’altra, facendo sì che possano usufruire, per sei giorni alla settimana, dell’istruzione scolastica di 5 ore al giorno, impartita da insegnanti professionalmente molto preparati, che include, oltre alla letteratura e alla matematica, anche informazioni di base riguardanti l’aspetto culturale, etico, sociale, religioso e musicale del Pakistan. Inoltre viene garantita loro un’alimentazione sana, sufficiente e nutriente (tre pasti al giorno), trascorrono l’intera giornata in un ambiente sicuro ed accogliente con adeguate condizioni igieniche (bagno e doccia), vengono visitati e controllati ogni 3 mesi da un pediatra e sono costantemente al centro dell’attenzione e dell’affetto delle insegnanti e di tutti gli incaricati della struttura (leggi la brochure del progetto clicca qui. Inoltre tutti i bambini possono godere di un servizio di trasporto sicuro con 3 piccoli “pullman”: offriamo in totale circa 15 fermate, a Muzaffarabad e dintorni, tramite le quali i bambini possono salire e scendere (stazioni “pick-up” e “drop-off”) nelle vicinanze delle proprie abitazioni. Dopo aver ultimato la prima classe i bambini vengono “reintegrati” nelle scuole pubbliche o private di Muzaffarabad pur continuando a far parte del progetto e rimanendo, quindi, sempre sotto la nostra tutela e “sorveglianza”. In questo modo riusciamo a reintegrare questi bambini nella loro comunità dove diventano membri rispettati e cittadini autosufficienti.

Una parte delle spese destinate alla realizzazione del progetto viene sovvenzionata dal programma “adozione a distanza” che ci permette di consegnare l’intero sostegno di 30 Euro al mese, proveniente dai genitori a distanza del bimbo, ai poverissimi genitori per garantirgli il cibo dopo la scuola e durante i giorni di festa. Ogni altra spesa riguardante la struttura viene coperta attraverso le donazioni. Il budget annuale per la realizzazione e il mantenimento del progetto FEHP ammonta a circa 48.000 Euro.


“Non ha prezzo la vita di un figlio!
Per chi pensa che non è possibile salvare il mondo
rispondo che basta salvare un bimbo.

Per quella madre suo figlio non è il mondo ma è il SUO mondo…

Tutti noi possiamo salvare una vita,
anche una sola di queste vite
VALE L’INTERO MONDO!”

(Sonia Iacoangeli, volontaria)